IPERTENSIONE

Secondo i dati diffusi dalla SIIA (Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa), circa 15 milioni di italiani soffrono di ipertensione arteriosa, ma solo la metà delle persone ne è consapevole. In media ne sono affetti all’incirca il 33% degli uomini e il 31% delle donne, di cui rispettivamente il 19% e il 14% in condizione di rischio.

Quando la pressione si definisce alta? Quali sono le cause che possono determinarne l’insorgenza e soprattutto è possibile prevenire o evitare l’ipertensione?

Non è possibile stabilire dei valori di pressione ideali, ossia uguali per tutta la popolazione.

La pressione infatti può subire delle variazioni in relazione al sesso, all’età, al peso corporeo, all’etnia della persona ma anche all’apparecchio utilizzato, all’ora del giorno, allo stato psicofisico e di salute generale in cui viene misurata. Tenuto conto di queste possibili condizioni di variabilità, in età adulta si ritiene ideale una pressione contenuta fra 115-130 mmHg nei valori massimi (pressione sistolica) e fra 75-85 mmHg nei valori minimi (pressione diastolica).

Esistono però delle condizioni o dei fattori di rischio che possono predisporre allo sviluppo di ipertensione: fra questi l’età, il fumo di sigaretta, l’eccesso di peso corporeo, la sedentarietà, l’ipercolesterolemia (livelli elevati di grassi nel sangue), il diabete, lo stress e la familiarità.

L’ipertensione arteriosa, se diagnosticata precocemente o è di lieve entità, può essere inizialmente trattata senza farmaci e correggendo soltanto alcune abitudini correlate allo stile di vita: quali la dieta, che oltre ad essere sana e bilanciata, deve anche prevedere la riduzione del consumo di sale e caffè; l’abolizione del fumo; la riduzione o l’eliminazione degli alcolici, la pratica di una regolare attività fisica aerobica (passeggiate, nuoto, bici)

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